Quante volte ti è capitato di mangiare per colmare un senso di vuoto, per consolarti dopo una delusione o perché tremendamente arrabbiato/a?

Quante volte ti sei ritrovato/a ad aprire un pacco di patatine solo perché hai visto qualcuno seduto in autobus a fianco a te mangiarle o addentare un pezzo di focaccia perché avvolto dal profumo che usciva dal forno vicino al tuo ufficio?

Approcciare il momento del pasto in modo mindful permette di liberarci di questi condizionamenti ed esplorare la relazione con il cibo, le motivazioni che spingono a mangiare anche quando non abbiamo fame, comprendere perché certi alimenti sono per noi irresistibili, le emozioni, i pensieri e le convinzioni che influenzano le nostre scelte alimentari.

Mindful eating non è ne una nuova dieta che promette risultati miracolosi ne una raccolta di ricette e consigli nutrizionali.
Si tratta invece di una metodologia utile a sviluppare una maggiore consapevolezza interiore ed imparare a riconoscere la differenza tra fame fisica e altri fattori emotivi, sociali o ambientali che possono indurre a mangiare tanto o in modo compulsivo.

Come funziona il protocollo MB-EAT
L’MB-EAT è un protocollo scientificamente validato che integra tecniche cognitivo-comportamentali con interventi di mindfulness tratte dal programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), sviluppato verso la fine degli anni ’70 da Jon Kabat-Zinn presso l’Università del Massachusetts ed ora diffuso in tutto il mondo ed utilizzato in svariati ambiti.

Attraverso esercizi di consapevolezza alimentare e pratiche meditative, il corsista inizia a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé ed un atteggiamento non giudicante e di accettazione verso se stesso imparando a gestire rabbia e senso di colpa.

Benefici del Mindful Eating
– perdere peso, se necessario, come naturale conseguenza di una maggiore consapevolezza alimentare;
– riconoscere i diversi tipi di fame e a soddisfarli tutti in modo appropriato;
– individuare gli automatismi e disattivare il pilota automatico a tavola;
– sviluppare maggiore presenza mentale
– identificare le convinzioni legate al cibo e al proprio aspetto fisico
– coltivare un atteggiamento di accettazione ed assenza di giudizio
– ascoltare le sensazioni del corpo per riconoscere di cosa ha bisogno e in quali quantità.