In questo articolo sono stati raccolti i 10 studi psicologici sull’amore che tutti gli amanti dovrebbero conoscere.

 

 1. Per innamorarsi servono 20 centesimi di secondo:

Quando posiamo gli occhi sulla donna/uomo della nostra vita bastano 20 velocissimi centesimi di secondo per fare in modo che le sostanze chimiche che inducono euforia inizino ad avere effetto sul nostro cervello. Alcuni studi di neuroimaging sembrano infatti dimostrare che nella fase di innamoramento si attivino contemporaneamente 12 differenti aree del cervello (Ortigue et al., 2010). Quando il nostro sguardo o i nostri pensieri si posano per un attimo su una persona per noi speciali, queste zone del nostro cervello iniziano a rilasciare un mix di neurotrasmettitori tra cui l’ossitocina, la dopamina, la vasopressina e l’adrenalina.

 

2. La mappa cerebrale dell’amore:

Amore e desiderio sessuale sono due cose ben differenti (o quasi). A dimostrarlo scientificamente arriva uno studio condotto nel 2012 da Cacioppo e collaboratori nel 2012 che ha permesso di evidenziare similitudini e differenze neurali fra i due. (Cacioppo et al., 2012). I risultati sembrano mostrare che alcuni network cerebrali sono attivati sia quando siamo innamorati che quando siamo assaliti dal desiderio sessuale. Si tratta delle aree implicate nella gestione delle emozioni, nella motivazione e nel pensiero astratto. Il desiderio sessuale, quindi, sembrerebbe essere qualcosa di più è molto più di una semplice emozione, in quanto coinvolge la motivazione al raggiungimento obiettivi specifici e l’impiego di pensieri elevati. L’amore attiva gli stessi circuiti, oltre che un’area cerebrale specifica, lo striato. Questa area è tipicamente associata con il bilanciamento delle funzioni base e quelle elevate.

 

3. Baciare ci aiuta a scegliere:

Alcuni ricercatori sembrano aver trovato le prove che i baci  aiutano le persone a scegliere il proprio partner e a mantenerlo. Secondo uno studio condotto nel 2013 (Wlodarski & Dunbar, 2013) le donne reputano il momento del bacio quello fondamentale all’interno della relazione, oltre ad essere il miglior test per mettere alla prova il nuovo compagno. Baciarsi ha un ruolo fondamentale anche nel consolidamento della relazione. I ricercatori, infatti, hanno trovato una buona correlazione tra il tempo trascorso a baciarsi tra le coppie di lunga durata e la qualità della loro relazione. Questo legame, invece, non è stato osservato tra fare l’amore spesso e la soddisfazione della relazione.

 

4. L’amore rende simili (in tutti i sensi):

Le coppie che vivono insieme da più di 25 anni tendono a sviluppare caratteristiche del volto molto simili tra loro. Uno studio classico (Zajonc et al., 1987) ha infatti evidenziato che le coppie felicemente sposate dopo un quarto di secolo di matrimonio tendono a sviluppare espressioni facciali praticamente uguali se giudicate da osservatori esterni indipendenti. Questo, probabilmente, può essere dovuto alla condivisione di luoghi e interessi, alla personalità e al livello di empatia sviluppato con il proprio partner.

 

5. Le relazioni a distanza possono funzionare:

Uno studio pubblicato nel 2013 sembra andare controcorrente e sfatare le credenze popolari. Secondo gli autori della ricerca (Jiang & Hancock, 2013), infatti, se vengono rispettate 2 semplici regole: raccontarsi informazioni molto intime ed avere una visione molto idealizzata del proprio partner. Le coppie con relazione a distanza che che rispettano questi criteri hanno livelli di soddisfazione e di stabilità sovrapponibili alle coppie che abitano a pochi passi l’uno dall’altro.

 

6. I 4 killer della relazione:

John Gottman è lo psicologo che probabilmente ha studiato più di tutti le relazioni sentimentali, sia quelle “belle” che quelle “brutte”. Per 40 ha analizzato la vita di diverse coppie con l’obiettivo di individuare quei comportamenti in grado di predire la durata e la stabilità di una relazione amorosa. Stando ai dati da lui raccolti 4 sono i comportamenti in grado di uccidere una relazione: le critiche ripetute, numerose espressioni di disprezzo (ad es. il sarcasmo), mettersi sempre sulla difensiva ed innalzare un vero e proprio muro comunicativo, facendo sì che la comunicazione con il partner si interrompa completamente.

 

7. I matrimoni moderni cercano l’autorealizzazione:

L’idea stessa di matrimonio è radicalmente cambiata attraverso gli anni, come testimoniato da una nuova ricerca (Finkel et al., 2014). In passato rispecchiava un’immagine di sicurezza e solidità; oggi le coppie invece cercano all’interno dei loro matrimoni un appagamento psicologico, soddisfazione e realizzazione personale. Quello che accade, però, è che nonostante le aspettative, le coppie investono troppo poco tempo ed energie per raggiungere i loro obiettivi. Eli Finkel ha commentato: “Se desideri che il tuo matrimonio ti aiuti a ottenere soddisfazione e crescita personale, è cruciale investire tempo ed energie sufficienti. Se già sai che il tempo e le energie non sono disponibili, sarebbe più opportuno modificare le tue aspettative in modo da ridurre la delusione”.

 

8. Un semplice esercizio per salvare il vostro matrimonio:

Se la vostra relazione sta entrando in crisi, sedersi sul divano e guardare qualche film insieme potrebbe essere una buona alternativa alla terapia di coppia. Uno studio longitudinale pubblicato nel 2013 (Rogge et al., 2013) ha evidenziato che guardare film che parlano di relazioni amorose e discuterne con il proprio partner porta ad una riduzione del 50% dei divorzi. Ronald Rogge, il ricercatore a capo dello studio, ha commentato:

“I risultati suggeriscono che sia i mariti che le mogli hanno un buon senso circa cosa è giusto e cosa è sbagliato fare all’interno della relazione. Perciò non serve insegnare loro quali sono i comportamenti da assumere per diminuire il tasso di divorzi. Occorre, invece, farli pensare e discutere circa i loro attuali comportamenti nei confronti del proprio partner”.

 

9. La relazione dopo il divorzio:

Spesso dopo il divorzio, in particolar modo se ci sono figli, accade che i 2 “ex” partner continuino a vedersi. Uno studio sulla co-educazione di genitori divorziati, ha evidenziato 5 possibili modi in cui questa “relazione” può evolversi. I primi tre sono considerati relativamente funzionali:

1) Un solo genitore, tipicamente il padre scompare.

2) Amici perfetti, quando i genitori continuano ad essere buoni amici.

3) Colleghi cooperativi, quando la coppia anche se divisa decide di continuare sulla stessa strada per quanto riguarda l’educazione dei figli.

4) Soci arrabbiati, i litigi continuano anche dopo il divorzio.

4) Bestie feroci, quando i figli diventano le pedine dei litigi fra i genitori, situazione che genera sofferenza per i bambini. (Ahrons, 1983).

 

10. Sono le piccole cose…

In una società fortemente consumistica come la nostra, nella quale siamo costantemente portati a guardare all’amore come ad un qualcosa che possa essere comprato e venduto, è utile ricordare che spesso sono proprio le piccole cose a fare la differenza.

Un recente sondaggio condotto su più di 4000 inglesi ha scoperto che sono proprio le tenerezze e le attenzioni ad essere particolarmente apprezzate dai britannici. Portare al proprio partner una tazza di the a letto, portare fuori la spazzatura o dire alla persona amata quanto è bella, possono essere molto più graditi di una scatola di cioccolatini o di un mazzo di fiori.

 

Questo articolo è stato liberamente tradotto dall’articolo originale che trovate a questo indirizzo.