Il mental training rappresenta un potente strumento utilizzato da psicologi e mental coach per aiutare tutti quegli atleti che desiderano migliorare le loro prestazioni sportive.

Cosa si intende precisamente con allenamento mentale?

In linea generale possiamo considerare il mental training come un processo che aiuta lo sportivo a sviluppare un atteggiamento di maggiore attenzione nei confronti dei processi psicologici coinvolti nell’attività sportiva. Comprendere come la nostra mente influenzi la prestazione sportiva, infatti, è il punto di partenza per poter avviare un processo di miglioramento che si concluderà con una maggiore consapevolezza dei nostri processi psichici e delle nostre risorse interiori.

Gli effetti “collaterali” di questo addestramento mentale sono diversi ma fortunatamente, totalmente positivi. Sottoporsi ad un protocollo di mental training con l’obiettivo di migliorare una particolare performance atletica influenzerà, infatti, anche i livelli di autostima dell’atleta, la sua capacità di gestire lo stress ed una maggiore conoscenza di se stesso e del rapporto fra mente e corpo.

Sotto l’etichetta di “allenamento mentale” troviamo di solito quattro tecniche principali che compongono il 90% dei protocolli di addestramento: il rilassamento, il goal setting, le tecniche di imagery, il self-talk ed il biofeedback. Oggi ci concentreremo su una tecnica di “immaginazione”.

Le basi scientifiche dell’imagery

Ma in che modo immaginare può aiutarci a migliorare la nostra percentuale di successo ai calci piazzati o potenziare il nostro servizio?

Diversi studi sperimentali sembrano dimostrare che ripetere mentalmente un’azione aiuti l’atleta a fissare meglio nella memoria la stessa, migliorandone l’esecuzione.

La Teoria Psiconeuromuscolare (Jacobson, 1930) evidenzia che l’esecuzione mentale di un gesto produce un’attività neuro miografica dei muscoli interessati dall’attività visualizzata. In pratica, quando immaginiamo di tirare un diretto destro al nostro avversario i muscoli “virtualmente” coinvolti nel gesto atletico vengono attraversati da un potenziale elettrico muscolare (EMG), registrabile attraverso uno strumento chiamato elettromiografo. Quindi anche solo immaginare di compiere un’azione attiva reazioni emotive e nervose simili a quelle prodotte dall’esecuzione reale della stessa.

Questi piccolissimi impulsi, infatti, veicolerebbero il processo di memorizzazione del movimento facilitando la sua esecuzione in futuro. Tirare realmente un calcio di rigore in allenamento o solo immaginarlo attiva quindi gli stessi percorsi nervosi che veicolano il messaggio al sistema muscolare; le visualizzazioni solleciterebbero allora le vie nervose coinvolte nella trasmissione dell’impulso.

Anche la teoria dei neuroni a specchio ci aiuta comprendere il funzionamento delle tecniche di visualizzazione. Quando osserviamo qualcuno compiere un movimento più o meno complesso, come i calci rotanti della capoeira, il nostro sistema motorio “risuona” con quello che osserviamo. Attraverso la simulazione a livello nervoso di ciò che osserviamo, quindi, riusciamo predire e comprendere le azioni degli altri, le intenzioni sottostanti e, secondo alcuni autori, addirittura i loro stati mentali.

L’allenamento alla visualizzazione mentale permette ad un atleta di raggiungere molteplici scopi: la diminuzione dell’ansia pre-gara, l’aumento di attenzione e concentrazione, il miglioramento del gesto atletico, potenzia l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità. L’imagery risulta utile anche nel trattamento del dolore cronico e nel facilitare il recupero dell’atleta infortunato.

Esercizio di imagery

Dopo tanta teoria, un po’ di pratica è quello che ci vuole. Quello che vi propongo oggi è un semplice esercizio di visualizzazione che vi permetterà di migliorare sensibilmente la vostra performance target.

1) Scegli un gesto atletico che vuoi migliorare: migliorare i calci piazzati, velocizzare il tuo jab o il tuo footwork, perfezionare il tuo servizio…

2) Scegli un luogo tranquillo, mettiti comodo e rilassati. Ora chiudi gli occhi e visualizza te stesso mentre compi l’azione che hai scelto. Immagina di essere li, sul ring o sul campo da calcio. Utilizza tutti i tuoi sensi: percepisci gli odori che colpirebbero il tuo olfatto se fossi realmente li, le sensazioni del manto erboso sotto i piedi, le urla dei tifosi, la maglietta sudata sul tuo corpo.

Prenditi i tuoi tempi. Sii maniacale nel visualizzare ogni singolo dettaglio dell’azione.

3) Focalizzati sul processo e non sul risultato finale. Seziona la tua performance in singoli passaggi e visualizzati mentre compi ogni singolo movimento. Immagina di avere un mixer video tra le mani che ti permette di tornare indietro al fotogramma precedente, rallentare il filmato, zoomare ecc.

Mentre visualizzi l’esecuzione perfetta del gesto motorio non pensare alla vittoria, al trofeo o a te sul podio che lanci occhiatine maliziose alle fans sugli spalti. Resta concentrato sul processo che ti porterà a quei risultati e sulle sensazioni positive generate da quelle immagini che scorrono sullo schermo della tua mente. Perfezione mentalmente l’azione in tutti i suoi minimi dettagli. Pensaci un attimo: come puoi eseguirla alla perfezione nella realtà, con tutte le variabili e le interferenze che sfuggono al tuo controllo, se non riesci ad eseguirla ad occhi chiusi nella comodità della tua stanza.

4) Le teorie di Bandura e la Programmazione Neurolinguistica sottolineano l’importanza del modellamento. Osservare una persona compiere un determinato gesto attiva dentro di noi, attraverso i neuroni specchio di cui abbiamo parlato in precedenza, gli stessi schemi motori.

Quindi, se avete un vostro idolo, qualcuno incarna tutte le qualità che vorreste possedere come sportivo, iniziate a recuperare del materiale video su di lui che compie quella particolare azione che vorreste imparare e/o migliorare.

Dopo aver studiato tutto il materiale acquisito, chiudete gli occhi ed immaginate di avere quel campione li di fronte a voi. Prendetevi del tempo per arricchire di dettagli il vostro filmato mentale e passate qualche minuto a visualizzare il vostro modello compiere le sue evoluzioni. Dopo di che, entrate dentro il vostro idolo. Indossatelo come se fosse un vestito ed iniziate a guardare, percepire ed ascoltare attraverso i suoi sensi. Calatevi completamente nel personaggio ed iniziare a provare il gesto che desiderate apprendere.

5) andate in palestra, sul ring, in campo ecc. e mettete in pratica quanto avete allenato mentalmente.

Al pari dell’allenamento “fisico” anche quello mentale richiede una pratica costante nel tempo. Ricavate nel vostro protocollo di allenamento del tempo da dedicare al mental training e vedrete che i risultati non tarderanno ad arrivare.

Per qualsiasi domanda o per una consulenza di mental training non esitate a contattarmi.

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