Nel video di oggi scopriremo il reale potere di una parola oggi sempre più in disuso: “grazie“.
La psicologia positiva descrive la gratitudine come un sentimento di apprezzamento, verso qualcosa o per qualcuno, in grado di sviluppare una visione più ottimistica della vita ed una condizione di benessere generale.
Scopriamo insieme come poter sviluppare la nostra capacità essere grati e quali benefici possiamo trarne.
Essere felici è una scelta che va coltivata quotidianamente. Se aspettiamo il giorno in cui tutti i nostri
problemi saranno spariti per essere felici allora devo darvi una brutta notizia: siete sulla cattiva strada. I
problemi ci sono oggi e, probabilmente, ci saranno anche domani. La buona notizia è che possiamo
imparare ad essere felici nonostante tutte le cose “negative” che accadono nella nostra vita.
I risultati di molti studi sulla gratituine sembrano dimostrare che il modo migliore per accrescere il
proprio livello di felicità sia proprio quello di iniziare ad apprezzare le piccole cose che ci circondano e
che allietano la nostra giornata piuttosto che puntare a grandi risultati che daranno una svolta decisiva alla
nostra vita.
Robert A. Emmons nel suo libro Thanks! ha raccolto i risultati provenienti da una serie di studi
sperimentali condotti da lui e McCullough.
La prima ricerca ha visto coinvolti 3 gruppi di persone per un periodo di 10 settimane:
1. al primo gruppo fu chiesto di appuntare su un quaderno 5 cose accadute nella settimana appena
trascorsa e per le quali erano grati;
2. al secondo gruppo fu chiesto di appuntare invece 5 cose negative che gli erano capitate durante la
settimana;
3. i partecipanti del terzo gruppo furono lasciati liberi di scrivere 5 eventi capitati durante la settimana,
senza dare ulteriori istruzioni.
I partecipanti al primo gruppo scrissero cose del tipo:
1. il sole tra le nuvole
2. la gratitudine degli amici
3. la possibilità di essere vivi
I partecipanti al secondo gruppo invece:
1. le tasse
2. la difficoltà di trovare parcheggio
3. aver bruciato il pranzo
Alla fine dell’esperimento le persone appartenenti al primo gruppo risultarono più felici del 25% rispetto
alla condizione iniziale: erano più ottimiste rispetto al futuro ed apprezzavano maggiormente le loro vite.
Inoltre praticavano 1 ora e mezza attività fisica alla settimana in più rispetto al secondo gruppo di
persone.
I ricercatori rimasero sorpresi di questi risultati e cercarono di approfondire i motivi alla base di questo
miglioramento. Introdussero quindi una terza variabile: il confronto con gli altri.
In un secondo studio, del tutto simile al precedente, fu chiesto al gruppo di controllo di scrivere ogni
settimana 5 cose che li facessero sentire migliori degli altri. Il motivo di questa variabile era cercare di
capire se a rendere le persone felici fosse la “vera gratitudine” o il semplice sentirsi migliori degli altri.
Anche in questo caso le persone più felici risultarono gli appartenenti al gruppo “gratitudine”, seguiti a
ruota chiaramente dal gruppo “confronto positivo” mentre all’ultimo posto della classifica rimanevano i
partecipanti al gruppo “pessimisti”.
Quando si tratta di questo tipo di studi, chiaramente, i critici sono sempre in agguato ed alcuni ricercatori
si chiesero se questi risultati non fossero legati alle caratteristiche del campione utilizzato: studenti
universitari nel pieno della loro giovinezza.
Ma la gratitudine può aiutare anche chi ha qualche anno in più ma soprattutto seri problemi di salute?
In un terzo studio Emmons e McCullough reclutarono adulti con disturbi neuromuscolari causati dal virus della polio. Persone, in poche parole, che hanno tutte le loro buone ragioni per essere arrabbiate con il trattamento che la vita ha riservato loro.
Lo studio durò 21 giorni alla fine dei quali i partecipanti del “gruppo gratiudine” risultarono molto più
soddisfatti della loro vita in generale ed ottimisti rispetto al futuro. Altro aspetto importantissimo,
migliorò la qualità del sonno che sappiamo essere uno dei migliori indicatori del benessere generale.
Praticare la gratitudine
Visti i risultati di queste ricerche cerchiamo di capire come possiamo imparare ad essere più grati e quindi più felici.
Il diario della graditudine
A partire da oggi, prendete un quaderno ed ogni sera, prima di addormertarvi, ripassate in rassegna la vostra giornata e segnate 3 momenti che siete grati di aver vissuto (un bel tramnto, il sorriso di vostro figlio, la pasta al forno della nonna ecc.) e fatelo per almeno 15 giorni.
Il mantra
Scegli un mantra, una parola semplice, da ripetere mentalmente in grado di rievocare dentro di te un senso di gratitudine
Allenare il muscolo della gratitudine
Infine, impara ad essere grato per qualsiasi cosa accada, soprattutto quando la sfiga sembra accanirsi contro di te. Troppo facile, infatti, trovare il modo di essere grati per le cose belle che accadono. La vera sfida è trovare un buon motivo per essere grati anche per eventi catastrofici come un volo annullato, un affare andato male ecc. Con l’allenamento vedrete che diventerete dei campioni di gratitudine.
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