Un team di ricercatori ha testato per la prima volta gli effetti del famoso “gas esilarante” su un gruppo di pazienti affetti da gravi forme depressive resistenti alla terapia farmacologica. Questa sostanza,  l’ossido di diazoto (nome IUPAC monossido di diazoto e noto soprattutto come protossido di azoto) a temperatura e pressione ambiente è un gas incolore, non infiammabile, dall’odore lievemente dolce.  Viene comunemente chiamato gas esilarante per via dei suoi effetti “euforizzanti” e viene utilizzato in campo medico come analgesico e anestetico (soprattutto negli studi dentistici).

 

Lo studio pilota è stato condotto su un campione di 20 pazienti clinicamente depressi. Due terzi dei pazienti trattati con il gas esilarante ha riportato grandi miglioramenti subito dopo l’inalazione dell’ossido di diazoto, mentre solo un terzo dei pazienti appartenenti al gruppo di controllo, ai quali è stato fatti respirare un gas “placebo”, ha avvertito e dichiarato miglioramenti della propria condizione.

 

Secondo uno degli autori dello studio, il Dr.  Charles R. Conway, questi dati dimostrano l’efficacia del gas esilarante nel trattamento della depressione. I pazienti hanno mostrato significativi miglioramenti appena due ore dopo il primo trattamento con l’ossido di diazoto. Un grande risultato questo se pensiamo che i farmaci anti-depressivi normalmente somministrati impiegano circa 2 settimane per mostrare i primi risultati positivi.

 

Un altro aspetto interessante emerso dallo studio, pubblicato journal Biological Psychiatry,  è legato al fatto che i pazienti hanno raccontato che gli effetti del trattamento sperimentale è durato per un’intera settimana (Nagele et al., 2014).

 

Ai partecipanti allo studio è stato somministrato un mix di nitrato di diazzoto ed ossigeno. I vantaggio di questa miscela è che agisce velocemente, ha pochi effetti collaterali e lascia velocemente il corpo del paziente. Niente male rispetto ai farmaci normalmente utilizzati.

 

Il dottor Nagele, a capo dello studio, commenta cosi i risultati:

“…è sorprendente che nessuno abbiamo mai pensato di utilizzare una droga che fa ridere per curare pazienti il cui sintomo principale è proprio la tristezza.”

 

Chiaramente se nuovi studi riusciranno a duplicare gli stessi risultati avremmo trovato un ottimo “antidoto” per i casi più gravi di depressione come ad esempio pazienti a rischio di suicidio. Ma ricordate: nessun farmaco o gas potrà mai sostituire un percorso psicoterapeutico che aiuti la persona a ritrovare se stessa ed il suo equilibrio interiore, fornendo nuovi e più efficaci strumenti per affrontare la vita.

 

 

Antonio Antefermo | Counselor Bari, Coach Bari

 

 

 

Ritrovare la Serenità + CD Audio

Voto medio su 1 recensioni: Scarso