Abbiamo già parlato dell’importanza dell’allenamento mentale per migliorare la propria prestazione, sia nello sport che nella vita di tutti i giorni.

Imparare a padroneggiare quello che viene definito il gioco interiore è uno degli aspetti cruciali di una performance di successo. Secondo Robert Dilts, anche il carisma e la presenza rappresentano la diretta conseguenza di un controllo ottimale del proprio inner game.  Si tratta, infatti, della maniera con la quale approcciamo mentalmente ed emotivamente il compito che siamo chiamati a svolgere: le convinzioni che abbiamo di noi stessi, la nostra capacità di rimanere focalizzati sull’obiettivo senza distrarci, l’impegno investito ecc.

Timothy Gallwey, il padre del concetto di gioco interiore, scrive:

“In ogni impegno umano esistono due luoghi di coinvolgimento: esteriore ed interiore. Il gioco esteriore viene giocato in un ambiente esterno, per sconfiggere ostacoli esterni e raggiungere un obiettivo esteriore.

Il gioco interiore ha luogo nella mente del giocatore e si gioca contro ostacoli quali la paura, i dubbi che si hanno su se stessi, mancanza di focus, concetti limitanti o presupposizioni.

Il gioco interiore vien giocato per vincere quegli ostacoli auto-imposti che impediscono l’accesso al pieno potenziale da parte di un individuo o una squadra.”

Solo quando gioco interiore ed esteriore sono perfettamente allineati, entriamo in uno stato di flow, ovvero quella condizione in cui siamo completamente immersi in un’attività e tutto fila liscio come l’olio; quello stato che Dilts chiama “giocare nella zona”.

Gli indicatori che ci aiutano a capire che ci troviamo in tale zona sono:

–        un senso di umile autorità

–        una fiducia in se stessi priva di arroganza

–        una sensazione di fiducia accompagnata dall’assenza di ansia o dubbi su noi stessi

–        nessuna paura del fallimento e fiducia nel conseguimento dell’obiettivo

–        focus su una bella ed eccellente performance

–        uno stato di prontezza rilassata nel corpo e una spazialità focalizzata nella mente

–        la performance avviene senza sforzo e senza che sia necessario pensarvi

Le 3 menti

 

Secondo Robert Dilts condizione necessaria affinché si riesca a padroneggiare il proprio gioco interiore è l’allineamento ed integrazione di 3 menti:

1.      la mente cognitiva che emerge dal nostro cervello

2.      la mente somatica centrata nel corpo

3.      la mente di campo che deriva dalla nostra connessione e relazione con gli altri sistemi

Esercizio

L’esercizio che vi propongo oggi l’ho appreso proprio da Dilts durante un suo bellissimo seminario intitolato Il risveglio dell’eroe. L’obiettivo è quello si riuscire ad accedere ed allineare i 3 tipi di intelligenze, partendo dalla mente somatica ed includendo quella cognitiva sino ad arrivare a quella di campo

 

1. Sedetevi (o rimanete in piedi). L’importante è che siate comodi ed entrambi i piedi e la colonna vertebrale sia dritta ma rilassata. Respirate di pancia in maniera regolare.

 

2. Portate l’attenzione alle piante dei piedi. Prestate attenzione alle miriadi di sensazioni che avvertite nei piedi. Sentite la superficie dei talloni, punta, arco plantare.

 

3. Cominciate ad espandere la vostra consapevolezza, includendo il volume fisico (lo spazio tridimensionale) dei vostri piedi e poi portate la vostra consapevolezza alla parte bassa delle gambe, ginocchia, cosce, pelvi e bacino. Acquisite consapevolezza del centro della pancia, respirateci profondamente e dite: “sono qui”, “sono presente”, “sono centrato”.

 

4. Restando consapevoli della parte bassa del vostro corpo, espandete la vostra consapevolezza sul plesso solare, colonna vertebrale, polmoni, gabbia toracica e petto. Portate la vostra consapevolezza al centro del vostro cuore nel petto, respirate nel petto e dite a voi stessi: “sono aperto”, “mi sto aprendo”.

 

5. Continuate ad espandere la vostra consapevolezza fino alle spalle, braccia, gomiti, avambracci, polsi, mani e dita, quindi collo, gola e volto. Assicuratevi di comprendere tutti i sensi nella testa: occhi, orecchie, naso, bocca e lingua. Portate la consapevolezza al cranio, cervello e centro della testa, dietro gli occhi. Respirate come se respiraste dal centro della testa, apportando ossigeno ed energia e dite a voi stessi: “sono sveglio”, “sono consapevole”, “sono allertato e lucido”.

 

6. Restate in contatto con le sensazioni del vostro corpo, a partire dai piedi a comprendere i tre centri (ventre, cuore e piedi), divenite consapevoli dello spazio sotto di voi, fino al centro della terra; dello spazio sovrastante, fino al cielo; dello spazio alla vostra sinistra; di quello alla vostra destra; quello dietro di voi; quello davanti a voi. Sentite un profondo senso di connessione ai vostri piedi ed ai centri del ventre, cuore e testa e all’ambiente e al campo che vi circonda. Divenite consapevoli delle molte risorse a vostra disposizione, dentro di voi e nel campo che vi circonda e ditevi: “sono connesso”.

 

Conclusioni

 

 

La pratica di questo esercizio vi permettere di essere “nella zona”, di entrare in uno stata di massima serenità e focalizzazione. In questa condizione avete la possibilità di entrare in contatto con le vostre risorse, il vostro potenziale ma anche con le energie negative legate a rabbia, paura e tristezza rimanendo in uno stato di totale calma e chiarezza.

Antonio Antefermo | Coach Bari | Counselor Bari

Il Risveglio dell'Eroe con la PNL