L’ansia non ha di certo bisogno di alcuna presentazione. Fa parte della quotidianità del mondo moderno, nel quale tutti vanno di fretta e sono continuamente sotto stress. Eppure l’ansia ha una funzione altamente adattiva, per quanto questa definizione possa sembrare assurda. Questo “demone” che rende difficile la vita di moltissime persone è, in realtà, il segnale attraverso il quale il nostro inconscio tenta di tenerci lontani da situazioni che reputa pericolose per noi e la nostra incolumità.
Esistono diverse tecniche per imparare a gestire l’ansia: meditazione, tecniche di pnl, percorsi psicoterapici di varia natura ecc.
Oggi vi propongo, invece, una ricerca apparsa il mese scorso sulla rivista scientifica Social Cognitive and Affective Neuroscienze e che sembra offrire una nuova tecnica per poter fronteggiare le situazioni avvertite come minacciose in modo semplice e naturale.
I ricercatori che hanno condotto questo studio hanno osservato che quando i loro soggetti sperimentali guardavano velocemente delle immagini che ritraevano altre persone amate e sostenute, la risposta del loro cervello alle situazioni di pericolo mutava.
Lo studio
Dopo essere state esposte brevemente a questo tipo di immagini le “cavie” di questo esperimento venivano bombardate da video o parole in grado di elicitare, normalmente, una potente risposta nell’amigdala, quella piccola ed antichissima parte del nostro cervello responsabile della gestione delle nostre emozioni. Le risposte del loro cervello sono state osservate attraverso risonanza magnetica funzionale (fMRI).
Risultati
I dati raccolti indicano che brevissimi “promemoria” che ci ricordano di essere amati e affettivamente sostenuti riduce la risposta dell’amigdala alle situazioni minacciose.
I promemoria anti-ansia, inoltre, hanno sortito il loro effetto anche quando sono passate del tutto inosservate a livello cosciente.
La dottoressa Anke Karl commenta cosi i risultati dello studio:
“”Un certo numero di condizioni di salute mentale, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sono caratterizzati da ipervigilanza alle informazioni minacciosa, condizione a sua volta associata ad eccessive reazioni emotive negative, attivazione dell’amigdala ed una capacità limitata di regolare queste emozioni e di auto-consolazione.
I risultati di questa nuova ricerca possono contribuire a spiegare il motivo per cui, ad esempio, la possibilità di recuperare con successo un trauma psicologico è fortemente associato ai livelli di sostegno sociale che gli individui percepiscono ricevere.
Ora stiamo lavorando sui questi risultati per affinare i trattamenti esistenti per il PTSD con l’obiettivo di aumentare la sensazione di essere al sicuro e sostenuti al fine di migliorare il modo di affrontare i ricordi traumatici.”
Conclusioni
Per affrontare al meglio situazioni ansiose createvi dei “promemoria mentali” positivi ai quali accedere ogni qualvolta sentite dentro di voi salire una situazione di disagio. Costruitevi delle immagini mentali che vi ricordino che a casa c’è qualcuno ad aspettarvi (il vostro compagno, vostra madre o il vostro cucciolo ad esempio) o che vi riportino a quel momento particolare della vostra vita in cui vi siete sentiti amati, coccolati ed al sicuro da tutti. Lavorateci a casa, nei momenti di relax; più riuscirete a creare un immagine nitida e completa di quei momenti, più facile sarà rievocarla nel momento del bisogno.
La programmazione neurolinguistica ( PNL ) ha nel suo arsenale centinaia di tecniche che si basano proprio sull’immaginazione creativa e l’utilizzo delle immagini mentali per modificare uno stato emotivo. Nel prossimo articolo ve ne presento una…promesso 😉
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