Esco da un week end di formazione intensivo ed al tempo stesso appassionante durante il quale abbiamo parlato del rapporto tra alimentazione e psiche ed eccomi oggi a scrivere questo articolo che avevo nel cassetto (virtuale) da circa una settimana. Lo studio che vi sto per presentare ha infatti indagato gli effetti che la curcuma (chiamata anche zafferano delle indie) ha sulla memoria.

 

Lo studio

 

Ai partecipanti a questo studio è stato somministrato 1 grammo di curcuma da aggiungere alla loro normale colazione (Lee et al., 2014). Il campione sperimentale era formato da 48 soggetti con più di 60 anni di età ai quali è stata diagnosticata una condizione di pre-diabete con insulino-resistenza. Diversi studi hanno infatti dimostrato una correlazione tra decadimento cognitivo e diabete di tipo 2.
La memoria di lavoro dei partecipanti allo studio è stata testata prima e dopo il trattamento con la curcuma ed i risultati sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo ai quali è stato somministrato un placebo.

 

Risultati

 

Il professor Wahlqvist, il ricercatore che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition con il titolo di “Turmeric Improves Post-Prandial Working Memory in Pre-Diabetes Independent of Insulin”, ha cosi commentato i risultati:

 

“Abbiamo scoperto che questa modesta aggiunta di curcuma alla colazione migliora la memoria di lavoro delle persone anziane in una condizione pre-diabetica di oltre 6 ore”.

Questi risultati si vanno ad aggiungere a quelli osservati negli studi condotti negli ultimi anni sul legame tra declino cognitivo e problemi di metabolismo energetico associati all’insulino resistenza.

 

La curcuma

La curcuma è una spezia particolarmente utilizzata nella tradizione culinaria asiatica. Il suo colore giallo è dato dalla curcumina, presente in una percentuale che può variare dal 3 al 6 percento. Secondo alcuni studi sarebbe proprio la curcumina ad essere associata alla riduzione dei problemi di memoria legati alla demenza. Secondo Wahlqvist i risultati della loro scoperta si accordano con quelli di queste ricerche: curcuma e curcumina sembrano infatti influenzare le funzioni cognitive in presenza di una resistenza all’insulina o un disturbo metabolico.
Mi sembra doveroso, a questo punto, chiudere l’articolo con una citazione di Ippocrate, padre della medicina:

“Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo”

 

 

 

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